Nel 476 termina ufficialmente con la deposizione di Romolo Augustolo da parte del capo degli Eruli, Odoacre, l'impero romano d'occidente. Probabilmente con l'aiuto dei Bizantini, Teodorico sconfigge Odoacre e poi lo fa uccidere, nonostante gli accordi. I Goti si pongono in Italia ed esigono dai proprietari romani il 30% del prodotto. La loro presenza è accertata anche nelle valli della regione del Monte Gottero, forse una
"silva publica" dove dalla radice GOT traggono il cognome GOTELLI, il torrente GOTRA, GOTTERO; GODANO ed altri. Sconfitti dai Bizantini nella guerra greco-gotica, narrata da Procopio di Cesarea, dal 535 al 553, restano forse come mercenari dell'impero d'oriente a custodia delle fortificazioni del Limes. La guerra provoca devastazioni, carestie, pestilenze e innalza il valore dei boschi, laddove era possibile pascolare i maiali, tant'è che il valore di un bosco era legato al numero di suini che poteva nutrire e mestiere assai importante era quello del porcaro.
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Il massiccio del Gottero |
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Bizantinie Goti
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Le terre dei Goti |
Osservando il possibile sistema
difensivo legato al Kastron Soreon
sia in Valtaro che in alta Lunigiana, possiamo ipotizzare l’esistenza di una chiusa militare formata da
Montecastello, Castelvecchio, l’aggere di Sorano, unite a tutta una serie di
possibili fortificazioni o torri del periodo nei contro crinali.
Tali forse Turris, Roccamurata, Tillietum,
Monte Castro/Fossola, Monte Zucchello, Gravagna, Pracchiola, Groppodalosio/Previdè, Monte S.Antonio, Iera , Treschietto e forse anche Bibola e Comano-Torre Nocciolo, Castrum Aghinolfi.
Questa ipotesi è in parte legata più a
valutazioni toponomastiche e intuizioni di studiosi che a ricerche
archeologiche.
D’altra parte la via, antichissima,
studiata dal Giuliani che consentiva al Kaston Soreon di potere soccorrere in caso di attacco la Valtaro,
cioè la strada del Borgallo/Brattello, presenta una serie di toponimi , non
indagati, che possono richiamare momenti difensivi bizantini lungo tale via.
Tali sono il Castello di Margrai sotto il passo, i castelli alla
Cervara e a Braia, il “castrum Belvedere”
al colle della Bardera e poi quello di Grondola .
Forse fortificazioni altomedievali,
utilizzate poi, come spesso succedeva, anche nel periodo comunale .
Nelle alte valli del Taro e del Ceno la
serie delle turres poteva comprendere
anche quei castellieri, come Nociveglia, Monte dei Greci, Zignago verso
Moneglia, o come Ombria, Frescumbria, Bardi, Monte Pietra Nera, verso la
Padania, che il Dall’Aglio identifica con “una
rete di fortificazioni che in una prima fase devono essere appartenute ai
Bizantini e che poi, una volta che i Longobardi ebbero occupato tutto questo
settore, devono essere diventate fortezze longobarde in funzione antibizantina” .
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Bizantini, by Raffaele Caruso |
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Bizantini |
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Ponte del Grecino a Varese Ligure |
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Ipotesi di limes |
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Guerriero goto |
Buongiorno! Sono di Rosario Argentina. Verónica Gottero! I miei antenati erano di Piemonte.Allora per quello che capisco Gottero deriva di Goti.È vero que Got significa Dio e ero significa monte?
RispondiEliminaGrazie per l'informazione. Saluti!!