domenica 25 gennaio 2015

Casola in Lunigiana

Municipio

Negozio medievale

Portale
 Casola in Lunigiana
Fu dei Malaspina dello Spino fiorito
Portale
Torre

Portale

martedì 20 gennaio 2015

Bardi in Valceno

Fortezza di Bardi

Bardi
 Bardi, paese della  parmense Valceno, presenta una fortezza, forse di origine longobarda. Infatti nel IX secolo è citata una "silva arimannorum", cioè degli uomini liberi/  soldati.
Nell'898, Everardo, vescovo di Piacenza, acquista la metà superiore della roccia di Diaspro rosso su cui insisteva il castello.
Nel XIII secolo e per 4 secoli assieme a Compiano e Borgotaro, è dei Landi, che ottengono la qualifica di Principi e possono battere moneta.
Bardi, fortezza

Particolare

Fortezza

Sposalizio di Santa Caterina del Parmigianino, nel Duomo

sabato 17 gennaio 2015

Agnetta in Lunigiana

Agnetta, Sant'Antonio

Agnetta, la via medievale per Biglio
La volta

Chiesa e convento di Sant'Agostino


Acciottolato

Campanile

La Madonna

Cancello in ferro battuto

La volta

venerdì 16 gennaio 2015

Chiese di Lunigiana

San Giorgio a Pontremoli, abbazia bresciana di Leno

San Lorenzo a Groppoli
Chiese di Lunigiana
San Giorgio a Filattiera

Pieve di Sarzana

Camporaghena

mercoledì 14 gennaio 2015

Pieve di Vendaso


Lungo la SS63 che sale al passo del Cerreto, antico passo dell'Ospedalaccio, lungo una variante della Via Francigena, si erge la pieve di San Paolo, un tempo comprendente nelle sue competenze tutta la parte settentrionale della valle del Rosaro e la cui prima testimonianza scritta risale a un documento del 1148. 
Nel tempo la pieve ha subito numerose rielaborazioni, con l'aggiunta delle due absidi laterali e la ricostruzione della facciata in pietra, con la navata centrale più alta delle laterali e una finestra a croce e una bifora sopra al portale. L'abside maggiore è  caratterizzata nella parte alta da archetti pensili con mensole figurate e monofore. La sua forma architettonica, triabsidata e costruita con bozze di calcare bianco, testimonia gli influssi lombardi e toscani. 
All'interno, la copertura è a capriate e le navate sono delimitate da colonne con pregevoli capitelli raffiguranti elementi caratteristici dell'arte longobarda carolingia, che ricordano quelli della pieve di Codiponte e Pognana, con fori, margherite a sei petali, cerchi concentrici, intrecci viminei, figure piatte di animali, uccelli, figure enigmatiche sulle colonne di arenaria che dividono lo spazio a tre navate. ( da Terre di Lunigiana)
Pieve di Vendaso


Interno

Capitello

Capitello




Capitello

Interno

Interno

Interno

Absidi

Pieve di Fornovo Taro


Nel centro di Fornovo TARO  sorge la Pieve romanica di Santa Maria Assunta 
Pellegrino per Roma, acefalo


Portone pieve


Pieve, Nartece tamponato




Ingresso laterale dx


Pieve dell'Assunta


Pieve, una volta


Martirio di Santa Margherita; parte di un ambone che si trova nella pieve di Bardone 
Interno pieve
Telamone


Pene capitali
la cui esistenza è confermata fin dall'anno 854.
La tradizione vuole che l'edificio sia sorto sulle rovine di un tempio romano dedicato a Mercurio, protettore di viaggi e commerci. Nel piazzale, furono trovate le "sortes" con il simbolo di Mercurio, dio del commercio, le Ibis. 

La Pieve divenne punto di sosta per i pellegrini diretti in Terra Santa. 

I  viandanti erano considerati categoria protetta e distinti con simboli diversi in base alle destinazioni: la conchiglia di Saint Jacques per chi era diretto a Santiago, la palma per coloro che si recavano a Gerusalemme, la chiave per chi proseguiva per Roma.
Le tre navate e il nartece con funzione di alloggio per pellegrini risalgono al secolo XII. Il nartece è stato tamponato e inserito nell'interno.
Le sculture in pietra, ben visibili, appartenevano ad un ambone scomposto alla fine del secolo XVI e in parte alla pieve dell'Assunta a Bardone.
I pezzi principali sono costituiti dalla lastra con la Vita di Santa Margherita riutilizzata come lastra di altare e dalle sculture di facciata con le pene capitali di cui, una parte è a Bardone. 

lunedì 12 gennaio 2015

Pieve di Velio e battistero longobardo di Serravalle Ceno

Serravalle Ceno

Battistero longobardo
 Siamo nel saltus Velius della TAV da cui la pieve prende il nome.
Qui un battistero dell'VIII secolo, longobardo (?)
dove fu trovata un ara marmorea dedicata a Diana, a nome di Lucio Vibullo Pontiano, laddove si pensa vi fosse una villa romana,forse la più importante del pagus.
Nelel vicinanze, sembra identificato dalla Zanzucchi Castelli un conciliabulum ligure, nel vico Irvacco. Forse la testimonianza della teoria della continuità pagense di Ubaldo Formentini
Nelle vicinanze un castello, ora scomparso, da cui il toponimo

Pieve di Velio

Battistero

Pieve di Velio

Battistero, VIII secolo

Battistero

Pieve Velio