lunedì 29 dicembre 2014

Evangelizzazione della montagna ovest di Parma

Nel 612  Agilulfo e Teodolinda, concedono
Abbazia

Abbazia

Duomo

Duomo

Duomo

Duomo

Ponte Gobbo
a San Colombano, monaco irlandese, i resti di una vecchia chiesa a Bobbio, nel piacentino, dedicata a San Pietro.
 Lì nel 614, nasce l'abbazia, che fu definita la Montecassino del nord. Agilulfo le donò molti terreni, anche se si poteva sempre pensare fossero in funzione antibizantina, a controllo del territorio.
 L'abbazia si espande nel nord Italia, sempre in seguito a donazioni e forma delle curtis agricole, che saranno alla base del suo potere temporale e da cui ricava tutto il cibo necessario.
La curtis più importante fu quella nell'attuale Borgotaro...la "curtis turris cum appenditiis suis" con beni a Calice, Albareto, Solignano.
Il 22 agosto 843 l'imperatore Lotario I aconfermòmundeburdio regio, cioè l'esenzione dal fisco e l'immunità dai pubblici ufficiali; questo atto però consentiva all'imperatore la possibilità di utilizzare gli immensi  beni del Monastero  per costituire benefici feudali a favore dei propri fedeli.
S.Apollinare di Calice

Tomba romana studiata dal Formentini a Calice

Calice
il privilegio del padre Lodovico il Pio che aveva concesso al Monastero di Bobbio  il
Prima dell'edictum de beneficiis di Corrado il Salico del 1037, il beneficio era un vero stipendium in cambio di una prestazione; era cioè il reddito di un bene e non era peraltro un atto scritto, ma verbale e non era soggetto di negoziazione, nonché revocabile in ogni momento.
Gran parte delle terre oggetto di benefici erano state però allivellate per evitare che le concessioni non essendo regolate dall'ordinamento giuridico potessero essere revocate.
Nel 982 Ottone II destinò Gerberto di Aurillac a Bobbio e nuovi abati anche a Farfa e Nonantola, monasteri regi, per cercare di mettere ordine alle varie concessioni abbaziali.
Nel Capitulare Ticinense de praediis eccelsiarum del 20 sett. 998, ispirato probabilmente da Gerberto, si stabilì infatti che alla morte dei concedenti, il beneficio potesse essere ritirato.
L'Abate di Bobbio nel 1014, fu poi elevato a Vescovo da Enrico II per sottrarre i beni del Monastero all'influenza degli obertenghi e dei loro vassalli; gli Abati precedenti si erano invece preoccupati di gestire la pars beneficiaria in funzione dei propri interessi famigliari ed economici.
Il patrimonio del  Monastero di Bobbio era diviso in 2 parti: mensa conventuale, destinata al mantenimento del Monastero e mensa abbaziale che costituiva appunto, la pars beneficiaria.
Quest'ultima, che era pari ai 2/3 dell'immenso patrimonio dopo il 970 fu concessa, come ricordato, dall'imperatore Ottone I, ad Oberto I.
Questi la distribuì ad una quindicina di personaggi a lui fedeli, badando però a concedere parti  delle stesse località a più persone onde non costituire forti realtà territoriali.
Fra i beneficiari vi erano anche Corrado di Lavagna ( che si dichiarò vassallo degli obertenghi), al quale dopo la sommossa romana del 1014 contro Enrico IV  furono confiscati i beni ed un Visconte di Parma.
Oberto I mantenne per se il cd. “beneficio militare” (beneficium virili), che comprendeva beni nei comitati di Piacenza, Pavia e Tortona.

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