venerdì 20 febbraio 2015

Malgrate in Lunigiana

Uno dei borghi medievali più antichi della Lunigiana dominato da un antico castello dotato di una slanciata torrecilindrica alta circa 25 metri. È situato ai piedi dell'appennino Tosco-Emiliano a 250 m. s.l.m.
Il paese è stato fondato tra il secondo/terzo decennio del XIV secolo, dalla famiglia del marchese Nicolò Malaspina; nel1351 venne costituito il feudo di Malgrate che comprendeva i borghi di Filetto, Orturano, Irola e Mocrone, che fu affidato al figlio Bernabò. 

Persone legate a Malgrate[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Antonio da Faye, cronista e speziale (Malgrate,1409 - Bagnone,1470)
Bonaventura Pistofilo, umanista, (Malgrate, 1470 - n/d 1534)
Mons. Silvestro Landini (Malgrate, 1503 - Bastia 1554)
Faliero Capineri, maestro e ricercatore di geobiologia
Bartolomeo Ariberti, cremonese, visconte di Castelnuovo Bocca d'Adda e primo barone di Malgrate Lunigiana (Cremona 1589 - Malgrate 1649) che con le sue avventurose vicende ispirò l'episodio di fra' Cristoforo dei "Promessi Sposi" di Alessandro Manzoni.[1]. Visse per breve tempo anche a Castelnuovo Bocca d'Adda (nella zona attualmente occupata dal cinquecentesco palazzo del Torchio Ariberti Stanga, all'angolo di via Verdi con via XX settembre, e dall'edificio coevo detto "il Palazzo" all'angolo di via Verdi verso via S. Fermo) in quanto un suo antenato, Bartolino figlio di Cristoforo Ariberti aveva ottenuto da Cabrino Fondulo il titolo di visconte (viceconte) di quel paese. Rimasto senza discendenti legittimi, il marchese Bartolomeo Ariberti nominò suo erede Camillo Antonio Stanga, figlio di sua figlia Anna maritata con il conte di Castelnuovo Bocca d'Adda Giovanni Battista Stanga. Nacque tuttavia una contesa destinata a durare quasi mezzo secolo in quanto uno dei fratelli del marchese Bartolomeo riconobbe come propri dei figli illegittimi. Alla fine la spuntarono questi ultimi, anche se per tutta la vita Camillo Antonio Stanga si fece chiamare "Camillo Antonio Stanga Ariberti, conte di Castelnuovo Bocca d'Adda e barone di Malgrate Lunigiana". Da Wiki


la porta

Via Silvestro Landini



Piazza

Castello Malaspina

Chiesa
Casa di GA da Faie
Casa di Bonaventura Pistofilo
Sfilata
Sfilata
Sfilata

Via Landini, dalla chiesa






sabato 7 febbraio 2015

Pontremoli

Torre Seratti

Agostino di Duccio in S. Francesco

San Francesco
Pontremoli  è citato per la prima volta nel viaggio a Roma dell'arcivescovo di Canterbury, Sigeric, fra il 990 e 994.
Diventa poi con il controllo della via di Monte Bardone la "unica clavis et janua" per la Toscana, come detto da Federico II.
Si trasforma in Comune signorile dopo l'XII secolo con la consorteria degli Adalberti, consorti forse di Oberto I, marchese della cd Marca obertenga. Diviso in Sommoborgo, sotto il castello del Piagnaro, guelfo e Immoborgo, ghibellino, conosce anni di lotte. Interviene nel 1322 Castruccio degli Antelminelli, detto Castracani, signore di Lucca e divide il paese con un vallo a triplice torre e con una porta unica, governata da guardie e da cui passava solo una persona. Nel XVII secolo diventa possesso di Firenze che lo trasforma in deposito merci lungo la via Francigena. La popolazione si arriccisce e viene trasformato il patrimonio urbanistico. Vi sono 170 palazzi barocchi, di cui 55 con cortile interno e colonnato. Il Castello è sede del museo delle statue stele lunigianesi.
Piazza Repubblica e una delle 3 torri della Cortina di Cacciaguerra

Pontremoli

Pontremoli e castello

Ponte al borgo

Duomo

Madonna del popolo-duomo

Labirinto

Duomo e Campanone

Castello del Piagnaro/ Museo statue stele